Nietzsche: “In un angolo remoto dell’universo scintillante e diffuso attraverso infiniti sistemi solari c’era una volta un astro, su cui animali intelligenti scoprirono la conoscenza. Fu il minuto più tracotante e più menzognero della storia del mondo: ma tutto durò soltanto un minuto. Dopo pochi respiri della natura, la stella si irrigidì e gli animali intelligenti dovettero morire. Quando tutto sarà finito, non sarà avvenuto nulla di notevole”.

giovedì 17 febbraio 2011

Nuovo Ordine Mondiale e gesuiti nei Fratelli Karamazov di Dostoevskij

I fratelli Karamazov    cap. Il Grande inquisitore   (Fedor Dostoevskij)



Ivan scirve un poema e lo espone al fratello Alesa
Il poema si svolge nel sedicesimo secolo durante l'inquisizione.
Durante l'inquisizione corre voce che sia tornato il Messia, l'inquisitore, un cardinale di novanta anni, lo fa catturare, verso sera va a parlare con lui:


(alcune parti del discorso, che in realtà è un monologo in cui a parlare è solo il vecchio cardinale)

......Il terribile spirito del deserto, lo spirito dell'autodistruzione e del non essere, parlò con Tè nel deserto, e ci è stato tramandato nelle scritture che egli Ti avrebbe "tentato".
.....in queste tre domande, è come riassunta in blocco e predetta tutta la futura storia umana, e son rivelate le tre forma tipiche in cui verranno a calarsi tutte le irriducibili contraddizioni storiche della natura umana sulla terra intera. Allora questo non poteva riuscire così evidente, ma ora che quindici secoli son passati, noi vediamo che tutto, in queste tre domande, è a tal  punto indovinato e predetto, e a tal segno s'è avverato, che aggiungervi o togliervi alcunché non è più possibile.
Rammenta la prima domanda: seppure non proprio alla lettera, il suo significato è questo: "Tu vuoi andare nel mondo e ci vai con le mani vuote, con non so quale promessa di libertà, che quelli nella loso semplicità e ingenuta sregolatezza non possono neppur concepire, e ne hanno timore e spavento - giacché nulla mai fu per l'uomo e per la società umana più insopportabile della libertà! Ma vedi queste pietre? Convertile in pani, e dietro a Te l'umanità correrà come un branco di pecore, dignitosa e obbediente".  Ma Tu non hai voluto privar l'uomo della sua libertà, e hai rifiutato la proposta, giacché dove sarebbe la libertà, se il consenso fosse comprato col pane?
Tu hai ribattuto che non di solo pane vive l'uomo: ma sai che in nome appunto di questo pane terreno insorgerà contro di Te lo spirito della terra, e verrà a guerra con Te, e Ti vincerà.... Sai Tu che passeranno i secoli e l'umanità proclamerà per bocca della sua sapienza e della sua scienza, che le male azioni non esistono, e quindi non esiste il peccato, ma ci sono affamati e basta? "Prima sfamateli e poi chiedete loro la virtù": ecco che starà scritto sulla bandiera che brandiranno contro di Te, e alla cui ombra sarà distrutto il tempio tuo.  Al posto del tempio tuo sarà innalzato un nuovo edificio, sarà innalzata una nuova tremenda torre di Babele, e sebbene anche questa non verrà condotta a termine, ma purtuttavia Tu avresti potuto evitare questa nuova torre e abbreviar di mille anni le sofferenze degli uomini: giacché a noi per l'appunto torneranno costoro quando si saranno tormentati per mille anni intorno alla torre! Allora essi ci cercheranno sotto terra, nelle catacombe dove ci saremo nascosti (giacché noi saremo di nuovo perseguitati e posti a tortura), ci ritroveranno  e invocheranno " Dateci da mangiare, perché coloro che ci hanno promesso il fuoco del cielo, non ce l'hanno dato". E allora saremo noi che condurremo a termine la loro torre, giacché a termine la condurrà chi darà da mangiare, e da mangiare lo daremo noi soli! Nessuna scienza potrà dare loro il pane finché rimarranno liberi; ma finirà che essi recheranno la loro libertà ai nostri piedi, e diranno: "magari fateci schiavi, ma dateci da mangiare". Capiranno alla fine, loro stessi, che libertà e pane terreno a sufficienza per ciascuno non sono concepibili insieme, poiché giammai, giammai non sapranno farsi le giuste parti fra loro! Si persuaderanno pure che non potranno mai essere liberi, perché sono deboli, pieni di vizi, inconsistenti e sediziosi. 
..... Ecco cosa significava quella domanda nel deserto, ed ecco che cosa hai rifiutato Tu in nome di una libertà, che ponesti al di sopra  di tutto. Ma intanto in quella domanda stava racchiuso un grande segreto di questo mondo.  Accettando i "pani" Tu avresti risposto a quella universale e perpetua angoscia umana, sia d'ogni uomo in particolare, sia dell'umanità nel suo insieme, che si esprime nella domanda: " a chi genufletterci?" Non c'è preoccupazione più assillante e tormentosa per l'uomo, non appena rimanga libero, che quella di cercarsi al più presto qualcuno innanzi al quale genuflettersi.  Ma l'uomo pretende di genuflettersi dinanzi a ciò che è ormai indiscutibile, talmente indiscutibile che innanzi ad esso tutti gli uomini in coro acconsentono ad una generale genuflessione.   Appunto questa esigenza di una comune genuflessione è il più gran tormento di ogni uomo e dell'umanità intera. Per bisogno della quale si sono massacrati l'un l'altro a colpi di spada. Si sono creati degli dèi e si sono sfidati l'un l'altro: "Abbandonate i vostri dei e venite a genuflettersi innanzi ai nostri, altrimenti morte a voi e agli dei vostri!" E così avverrà fino alla fine del mondo, anche quando saranno scomparsi dal mondo gli stessi dei: non importa cadranno in ginocchio dinanzi agli idoli.
Ti ripeto che non c'è per l'uomo preoccupazione più ansiosa che trovare qualcuno a cui affidare al più presto quel dono della libertà, col quale quest'essere infelice viene al mondo. Ma si impossessa della libertà degli uomini soltanto colui che rende tranquille le loro coscienze. 
.... Che cosa si nasconde in tutto questo tumultuare che fa ora un ovunque contro la nostra potestà, e in questo menar vanto del suo ribellarvisi? Si tratta d'un orgoglio da bambino e da scolaretto. Sono dei piccoli ragazzi, che fanno rivoluzione in classe e caccian fuori il maestro. Ma verrà la fine anche per l'ebrezza dei ragazzetti, e questa costerà loro salata. Essi rovesceranno i templi e inonderanno di sangue la terra. Ma arriveranno a capire, alla fine, questi sciocchi bambini, che seppur sono dei ribelli, sono però dei ribelli di fiato corto, incapaci di sostenere il peso della loro stessa ribellione. Grondanti delle loro stupide lacrime, si confesseranno, alla fine, che chi li creò ribelli voleva senza dubbio beffarsi di loro. Diranno questo con disperazione e le loro parole saranno una bestemmia, per cui diverranno ancor più infelici: giacché la natura umana non tollera la bestemmia, e presto o tardi, finisce sempre col vendicarsene su se stessa.
Noi abbiam preso Roma e la spada di Cesare, e abbiam proclamato di essere noi soli i sovrani della terra, i sovrani unici, seppur finora non siamo peranche riusciti a realizzare in pieno il nostro assunto. Ma di chi la colpa? Oh, il nostro assunto si trova ancora soltanto agli inizi: ma l'inizio c'è stato. Ancora a lungo se ne dovrà aspettare il compimento, e ancora molte sofferenze patirà la terra: ma noi raggiungeremo la meta e diverremo Cesari, e allora sì che provvederemo all'universale felicità degli uomini. 
Ma pensare che Tu avresti potuto sin da allora prendere la spada di Cesare! Perché rifiutasti questo dono? Accettando questo consiglio del possente spirito, Tu avresti realizzato in pieno tutto ciò che l'uomo cerca su questa terra, e cioè: dinanzi a chi genuflettersi, a chi affidare la propria coscienza, e in che modo, infine, riunirsi tutti in un indiscusso, comune e concorde formicaio, giacché l'esigenza di una unione universale, nel suo insieme, è il terso e ultimo assillo degli uomini. Sempre l'umanità, nel suo insieme, ha sentito un'aspirazione precisa a darsi un assetto che fosse universale. Molto sono stati i grandi popoli che hanno avuto una grande storia: ma quanto più altro sono saliti codesti popoli, tanto più sono stati infelici, giacché con più forza che agli altri s'è rivelata loro l'esigenza d'un unione universale fra gli uomini. 
Accettando il mondo e la porpora di Cesare, Tu avresti fondato un reame universale, e avresti dato a tutto il mondo la pace. Giacché, chi mai può avere il dominio degli uomini meglio di coloro che hanno il dominio della loro coscienza, e che hanno in mano il pane loro? E noi abbiamo appunto preso la spada di Cesare.
Oh, ne passeranno ancora di secoli nel bailamme della libera intelligenza, della scienza umana e dell'antropofagia, poiché, avendo cominciato a edificare la loro torre di Babele senza di noi, andranno a finire coll'antropofagia!
Oh noi li convinceremo che soltanto allora saranno liberi, quando rinunceranno alla loro libertà per noi, e a noi si sottometteranno. 
Naturalmente, ricevendo il pane da noi, vedranno con chiarezza che noi togliamo loro il loro stesso pane, il frutto del loro stesso lavoro, al fine di ridistribuirlo appunto a loro, senza miracoli di sorta: si avvedranno che noi non abbiam tramutato le pietre in pani; ma saranno in verità, anche più che del pane stesso, di riceverlo dalle nostre mani! Giacché si ricorderanno troppo bene che prima, quando noi non c'eravamo, il pane stesso prodotto da loro, si tramutava, in mano a loro, in tante pietre.
Troppo bene, troppo bene sapranno apprezzare che cosa significa sottomettersi una volta per sempre! E' ficnhé non avranno capito questo, gli uomini saranno infelici. 
Chi è stato il principale artefice di questa incomprensione: parla? Chi ha scompigliato il gregge e lo ha sparpagliato per vie sconosciute? Ma il gregge di nuovo si radunerà, e di nuovo si sottometterà, e stavolta per sempre. 
Sì noi li obbligheremo a lavorare, ma nelle ore libere daremo alla loro vita un assetto come di gioco infantile, con canzoni da bambini, cori e danze innocenti. 


Alesa commenta il poema:

    E' Roma questa, e non tutto di Roma, è la parte falsa: sono gli esponenti peggiori del cattolicesimo, gli inquisitori, i gesuiti....... Si sa dei gesuiti, se ne dicono tante cose brutte.....  Sono l'esercito che deve conquistare a Roma il futuro impero su tutta la terra, col romano pontefice alla testa.... ecco l'ideale loro. Il più semplice desiderio di potenza, di crassi beni terrestri, di asservimento..... una fattispecie di nuova servitù della gleba, in cui essi avrebbero il posto di proprietari terrieri..... ecco tutto quel che vogliono loro.




Oggi possiamo apprezzare il valore profetico di uno dei più bei capitoli della letteratura mondiale, e capire meglio contro cosa tento di metterci in guardia Cristo, poiché conosceva bene l'animo umano, e in quelle tre tentazioni nel deserto, fu espresso il destino dell'umanità e a cosa sarebbe andata incontro.
La strada per uscirne risiede appunto nel suo esempio. Non bisogna cadere nel tranello del pensare che da soli se pure si cambia non serve a nulla, è importante anche una sola persona, poiché avrà tolto il suo peso dal peso della massa.

C'era un vecchietto nel mio paese che sosteneva di essere stato guarito da Cristo, e per ricompensa se ne andava in giro a distribuire il vangelo di Giovanni.
Io ritenevo che fosse un'inutile perdita di tempo.
Una notte però sognai Cristo Gesù che mi disse: Se Giovanni converte uno solo dei miei fratelli avrà fatto un ottimo lavoro.


Io non lo so, ma forse le masse interessano ai politici, per Dio il singolo individuo, che per il mondo è divenuto  una nullità, ha grande importanza.
Ciò che non piace al mondo piace a Dio
(articolo da completare)

martedì 15 febbraio 2011

Marsili: rischio tsunami per il Sud

"Il più grande vulcano sottomarino d'Europa può disintegrare e provocare uno tsunami che potrebbe inghiottire il Sud Italia «in qualsiasi momento». Il vulcano Marsili, che brucia con magma, ha «pareti fragili» che potrebbero collassare. «Potrebbe accadere domani»".  Steven N. Ward



Anche il sismologo Enzo Boschi sulla questione ha dichiarato che «la caduta rapida di una notevole massa di materiale scatenerebbe un potente tsunami che investirebbe le coste della Campania, della Calabria e della Sicilia provocando disastri. Il cedimento delle pareti muoverebbe milioni di metri cubi di materiale, che sarebbe capace di generare un'onda di grande potenza. Gli indizi raccolti ora sono precisi ma non si possono fare previsioni. Il rischio è reale e di difficile valutazione. Quello che serve è un sistema continuo di monitoraggio, per garantire attendibilità».  Enzo Boschi

Con i suoi 70 km in lunghezza e 30 km in larghezza, il Marsili è il più grande vulcanod'Europa ed eventuali smottamenti lungo le sue falde, innescati da movimenti sismici, potrebbero causare un maremoto che si abbatterebbe nel giro di pochi minuti sulla costa campana, a soli 150 chilometri di distanza. 
Tutti i pericoli del Marsili sono reperibili in rete.












Magnitudo    3.7
Data            15-02-2011   ore 00:56
Coordinate   39.59N    14.82E
Profondità    323 km

Il terremoto è poco distante dal Marsili, non ha causato problemi, ma da un pò di tempo quella zona ha cominciato a dare segni di una nuova attività sismicità, come anche nel Nord Europa.

Secondo le indagini di cui dispone Enzo Boschi, presidente Ingv, il Marsili, vulcano sottomarino che dista 150 km dalle coste campane, sarebbe già dovuto esplodere a causa della formazione di una nuova camera di magma. 

Poi sono seguite le smentite e dichiarazioni di altri esperti che dicevano che non c'erra pericolo questo e quell'altro.... per non causare allarmismi, e anche perché non c'è nulla da fare..

L'ultimo a dare un allarme del genere sappiamo essere Giuliani col terremoto dell'Aquila, e sappiamo anche come sia stato trattato, addirittura denunciato e messo a tacere.  Abbastanza per diffidare dalle istituzioni, quando avverrà non ci sarà nessun allarme, poiché non vi è modo di allertare la popolazione in tempi brevi, chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori.